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Parrocchia di San Lorenzo Martire - via Leone XIII, 15 - quartiere di Redona (Bergamo)
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30/11/08 I domenica di AVVENTO

INIZIO E LETTURE

OMELIA

I di Avvento 2008

Il matrimonio: una sfida


Dal libro della Genesi

Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo; allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti".
Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: "Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta". Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.

Il matrimonio: una sfida

L'istituzione matrimoniale è innegabilmente in crisi nella nostra società: non è più spontaneamente una tappa obbligata della nostra vita e il suo contorno è diventato vago.

La trasformazione del bisogno e del desiderio sessuale in contratto, in cerimonia, in legge è sempre stata un'impresa tutt'altro che facile. D'altra parte il matrimonio si fonda su un atto di promessa che anticipa il tempo della prova; e anche questo lo rende fragile e rischioso.

A queste difficoltà di sempre oggi si aggiunge una privatizzazione del matrimonio corrispondente all'individualismo che domina la nostra cultura. Questa situazione è una sfida che rende fragile gli aspetti sociali e istituzionali del matrimonio, ma invita a scoprire i valori soggettivi e personali dell'alleanza matrimoniale.

Si tratta di avere la lucidità sulle fragilità e sulle possibilità offerte oggi al matrimonio in questa nostra società; di credere che l'impresa è ancora possibile; e di darcene i mezzi per affrontarla.