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Parrocchia di San Lorenzo Martire - via Leone XIII, 15 - quartiere di Redona (Bergamo)
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02/12/07 I domenica di AVVENTO

INIZIO E LETTURE

OMELIA

I di Avvento 2007

 

L'uomo immagine di Dio

Dal libro della Genesi

E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.

Quando íl Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo; allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che avevo plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.

Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».

L'uomo immagine di Dio

Nel dibattito sull'uomo noi cristiani portiamo un contributo originale che parte dalla Bibbia. Proviamo a rileggere alcuni passi della Genesi sui quali si basano alcune concezioni catechistiche riguardanti la condizione umana, che è necessario ripensare.

Una lettura ingenua dei testi che parlano della creazione presentano l'immagine di un Dio onnipotente che si offende per l'insubordinazione dell'uomo, decreta un castigo e chiede una riparazione.

In realtà il primo racconto della creazione (Gen 1,12,4a) presenta Dio che crea con la dolcezza della parola e pone un limite alla sua potenza (il riposo del settimo giorno) per lasciare spazio all'uomo che è chiamato ad assumere la propria responsabilità nei confronti del creato e a diventare lui stesso creatore a immagine di Dio.

E nel secondo racconto (2,4b-3,24) Dio non è affatto il Creatore geloso e permaloso che castiga gli uomini se vogliono prendere il suo posto. Egli è amore che dona tutto all'uomo ("Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del Giardino"); l'interdetto segna un limite, definendo così uno spazio per l'altro e per una possibile alleanza d'amore.

Nella rivelazione di Gesù si chiarirà definitivamente l'immagine di Dio che non vuol difendere la sua superiorità nei confronti dell'uomo, ma si mette a servizio della sua vita e della sua salvezza